Il giardino dei cactus

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Il genere Delosperma

 

area distribuzione del genere
delosperma zone di origine Il genere delosperma è molto ampio e diffuso, la sua area originaria va dalle coste della Namibia proseguendo più giù in quelle del Sudafrica, per poi ritornare verso nord dalla parte orientale del S.A., risalendo fino alle coste dell 'Arabia (vedi disegno). Molte specie tuttavia hanno ormai colonizzato molti altri territori in tutto il mondo, aiutate in questo dall 'uomo. quando si parla di D. vengono subito alla mente alcune sp. (ad es.: D. cooperi e D. lineare) che spesso osserviamo in cuscini fioriti nei giardini rocciosi o nelle aiuole, infatti specialmente D. cooperi che è tra i più resistenti alle nostre temperature invernali e non disdegna la abbondanti piogge, sta un pò alla volta prendendo il posto della vecchia annuale portulaca grandiflora, molto coltivata in passato nei giardini o nei cortili delle case contadine.

Il genere comprende ben 163 sp. e 18 varietà, con affini altri due generi : corpuscolaria e hartmanthus, il genere comprende piante cespugliose, striscianti, ricadenti, napiformi, a rosetta, per la maggior parte sono piante a vegetazione prevalentemente longidiurna ma ci sono moltissime specie che amano vegetare nella mezza stagione oppure sono quasi sempre in vegetazione o alcune sono strettamente brevidiurne (una minoranza).

Il nome delosperma deriva dal greco "delos" = visibile, e "sperma"= seme, questo perché le capsule dei semi quando sono aperte lasciano completamente in vista i semi, dato che sono sprovviste di coperture membranose presenti in altri generi della famiglia.

Terriccio

La maggior parte delle specie non ha particolari esigenze in fatto di terriccio , esse tendono ad adattarsi magnificamente a vari tipi di substrato , tenendoli in terreni poveri e magri avremmo piante più piccole ,forse per chi ama le piante piccole ( uno sono io ) queste risulteranno più gradevoli , a volte prendono delle sembianze da bonsai molto piacevoli nel vederle , non dobbiamo pensare che la pianta in questo caso sia per così dire "maltrattata" , ma essa è come quei pini che nelle nostre alpi sono caduti un pò in disgrazia crescendo tra le rocce anziché nel bosco , ed assumono un caratteristico aspetto bonsai, penso che questo in ambienti aridi possa accadere più facilmente , e quindi anche se meno lussureggianti sono da considerare con un aspetto mediamente normale . Per alcune specie invece , trovo importante dare loro un "terreno" sassoso ( D. longipes ) , queste sviluppano delle carote o se vogliamo dei piccoli caudici sotterranei e vegetano esclusivamente nel periodo che va dall 'autunno agli inizi della primavera, dopodiché rimangono all 'esterno del terreno solo dei lunghi steli che sembrano secchi del tutto . Un 'altra specie da indicare come delicata per il terreno è D. esterhuyseniae , esso è spesso abituato a vegetare in rocce verticali , forma delle piccole carote che si sviluppano all 'interno delle fessure sulla roccia , ha quindi bisogno di un terreno molto sassoso , anche questa specie vegeta preferibilmente nella stagione invernale ,è una specie nana.

acqua

Non hanno grosse esigenze in fatto di acqua, un pò di attenzione la si deve dare a sp. del tipo come D. esterhuyseniae.

Infine anche per quanto riguarda la semina, non ho trovato particolari esigenze almeno per quello che riguarda le specie che coltivo ( i cui nomi li potete trovare andando a visitare le gallerie fotografiche).

Autore Lorenzo Stocco

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Il genere lithops - le pietre fiorite

 

 

cartina distribuzione del genere

distribuzione lithopsIl termine lithops significa : sasso o pietra, perché somigliante a sassi

Ormai sono anni che continuo a vedere sulle bancarelle di vendita diverse specie di Lithops , per lo più sono le specie più facili da coltivare , queste vengono vendute con facilità data la curiosità della gente per queste strane piante rassomiglianti a sassi da cui deriva il nome, penso che se almeno metà delle piante acquistate fossero rimaste vive e, si fossero riprodotte, saremmo ormai invasi come la gramigna da queste piante. Purtroppo difficilmente ne ho osservate di vive nelle nostre case, eppure è sufficiente osservare delle piccole regole di coltivazione (che potrebbero sembrare complicate ma in realtà hanno una logica che, una volta imparata ci spianerà la strada per la coltivazione di piante più difficili), che definirei al livello della coltivazione dei geranei come difficoltà eppure questi sono così numerosi nelle nostre case . Spesso un grosso errore è di considerarli piante delicate , e quindi tendiamo a dare loro troppo di tutto , impariamo invece a lasciarli tranquilli , un altro errore viene forse spesso da ingenuità e da criteri di coltivazione che partono da concetti sbagliati.

ALCUNE CARATTERISTICHE DI RESISTENZA A VARI FATTORI

FREDDO ASCIUTTO : ottima, anche diversi gradi sotto lo zero. FREDDO BAGNATO : buona, sicuramente fino a meno uno. CALDO ASCIUTTO : buona. CALDO UMIDO : scarsa, c'è bisogno di metterli in questo caso in un luogo fresco e ventilato , o per lo meno evitiamogli il sole del pomeriggio , oppure anche , non sarebbe male usare un ventilatore.

ALCUNE BUONE REGOLE

Usare sempre per quanto possibile materiali inerti (es.: sabbia silicea), prevenire la cocciniglia radicale (io uso palline di naftalina nel terreno), usare poco terriccio e molta sabbia (sabbie a base di materiali vulcanici vanno bene anche da sole), ombreggiare leggermente e ventilare per quanto possibile nel periodo estivo, il massimo sole nel periodo invernale . Annaffiare circa ( ma questo dipende da vari fattori ) una volta al mese ( da aprile a settembre escluso agosto ) completamente meglio se per immersione , nei periodi afosi specialmente luglio e agosto a volte anche giugno e settembre nebulizzare frequentemente anche in pieno giorno ( non ho mai visto piante rovinate da scottature del sole dovute alle goccioline d' acqua nebulizzata che fanno da lente , ma ho visto molte piante cotte -lessate al sole per non aver ricevuto la quotidiana nebulizzata. Io consiglio nel mese di agosto( dipende dalle annate )di limitarci solo a nebulizzare, ho notato che questo mese è il peggiore per i Lithops, potremmo però tranquillamente rifarci in settembre, mese in cui la maggior parte di esse comincia a prepararsi per la fioritura, dopo di che sospenderemo tutto fino alla prossima stagione, circa marzo o aprile quando le vecchie foglie avranno lasciato quasi del tutto il posto alle giovani.

IL TRAPIANTO Innanzitutto le Lithops adulte crescono meglio in vasi alti almeno tra i 7 e 10 cm. Esse perdono facilmente le radici più sottili , molti consigliano di toglierle anche a strappo prima di rinvasare ( io in questo non trovo nessuna seria motivazione per farlo , ma a volte avviene automaticamente togliendo il vecchio terreno). Non ci sono molte raccomandazioni da fare , forse , per chi è alle prime armi è consigliabile aspettare almeno una settimana prima d' annaffiare ma non è poi così importante , è invece buona regola tenere le trapiantate nebulizzate. Ho visto piante marcire sia annaffiando subito che aspettando in ugual misura , anzi a volte il radicamento più veloce stimolato dall 'annaffiatura immediata ed abbondante favorisce la pianta che si difende meglio contro attacchi fungini, d' altro canto penso che essendo loro stesse piene d' acqua le spore fungine riescono a fare danni anche lasciandole asciutte, ricordiamoci comunque che è difficile che una lithops muoia per il trapianto , se succede è più probabile che la pianta abbia già avuto in sé qualche danno non visibile. Non ci sono periodi particolari per il trapianto io comunque evito agosto, secondo il periodo in cui viene effettuato il trapianto tratteremmo le piante ( es. : a giugno si può bagnare, mentre a dicembre con le piante in riposo è meglio evitare ). Per la concimazione un buon prodotto liquido per piante grasse dato alla metà della dose consigliata nell'ettichetta per due o tre volte l' anno può bastare. Se volete potete cimentarvi con l' innesto su delosperma o tricodiadema, questa operazione non si può facilmente spiegare , bisognerebbe vederla. Con l' innesto la pianta non perde alcuna sua caratteristica, ma ne acquista in resistenza.

 

Autore Lorenzo Stocco

©Piante e foto dell'autore

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FAUCARIA

 

Il genere Faucaria è ormai da almeno 300 anni coltivato in Europa, le specie che solitamente si reperiscono più spesso presso i vivaisti sono principalmente tre: F. tuberculosa, F. tigrina, F. boscheana. Tra queste tre ultimamente si vede maggiormente la F. tuberculosa (almeno nella mia zona) meno la F. tigrina, e sembra quasi sparita la F. boscheana.

areale di distribuzione del genere faucaria :

 

areale di distribuzione del genere faucaria

Le Faucaria sono originarie principalmente dell’est della Provincia del Capo in Sud-Africa(vedi mappa), la zona è secondo le mie ricerche a precipitazioni maggiori nel periodo autunnale e primaverile, fioriscono circa da settembre a novembre, hanno fiori gialli a volte più aranciati sul lato inferiori che quando si chiudono alla sera sembrano un po’ rossicci, una specie ha fiore bianco, il suo nome è appunto “candida”, questa specie è un po’ rara in coltivazione, ma molto bella, altra specie che ho visto di recente con fiore bianco è una forma della tigrina.

faucaria paucidens :

faucaria paucidens

 

Il nome del genere deriva dalla forma delle foglie che sembrano delle fauci aperte, i nomi stessi delle varie specie(es. tigrina, lupina) richiamano bestie feroci, a volte è paragonata alla famosa Dionea muscipula (pianta carnivora americana vive tra la Carolina del nord e quella del sud)che con le sue trappole preda gli insetti, ma la Faucaria non ha proprio niente a che vedere con essa, oltretutto i suoi denti non pungono affatto, in alcune specie essi finiscono con l’allungarsi in un sottile filo finale. Faucaria tuberculosa, come dice il nome, è ricca ti tubercoli più o meno prominenti nel lato superiore della foglia, la F. boscheana ha le foglie e i denti bordati di una sottile linea chiara, la F. tigrina ha molte forme diverse ed al sole può assumere colori rossicci ed è spesso puntinata sottilmente, inoltre nelle foglie aperte spesso rimangono i segni dei denti di quando le stesse erano appaiate.

 

faucaria gratiae :

faucaria gratiae

 

Il genere ha subito ultimamente una notevole revisione che molti si aspettavano(a mio parere personale anche troppo drastica), praticamente tutte le specie, circa 33 con 4 varietà, sono state ridotte a 6 specie e 3 sottospecie(vedi tabella a fine articolo), ma molto probabilmente questo serve solo come punto di partenza per ulteriori studi.

 

faucaria candida :

faucaria candida

 

Le piante formano piccoli cespi con rosette di foglie. Le radici sono carnose, con l’età formano dei brevi rami, ho notato che piante molto vecchie possono all’improvviso perdere le radici principali ed il tronco, in questo caso dopo aver tagliato le parti morte possiamo ottenere diverse talee, infatti radicano facilmente da talea. In habitat vivono in aree con molti cespugli e le piante più vigorose belle e colorate sono quelle che si trovano all’ombra di questi cespugli, mentre quelle sotto il sole cocente sono molto striminzite e brutte, questo col loro sole, il nostro è più debole( almeno il mio del nord Italia)e quindi per avere belle piante è necessario fornire loro molto sole.

 

faucaria boscheana :

faucaria boscheana

 

La semina, viene da me effettuata tra la fine di Febbraio e la metà di Marzo, solitamente sono piante che germinano facilmente ed abbondantemente, anche la crescita è abbastanza veloce e si possono ottenere piante da fiore già dopo due anni, per la semina uso lapillo vulcanico anche chiamato pozzolana, di granulometria circa tre mm. ma si può benissimo arrivare ai 5 o 6 mm. Mescolato con pomice della stessa granulometria, i vasetti( vasetti normali tondi di diametro 5 cm. )vengono immersi per i tre quarti in acqua ( preferibilmente piovana)usando dei sottovasi,il tutto viene lasciato scoperto sopra un bancale della serra fredda in piena luce, di norma in quel periodo passa almeno una settimana prima che l’acqua del sottovaso sia completamente evaporata, a quel punto le piantine dovrebbero essere già germogliate, mantengo poi ancora 1 cm. d’acqua nel sottovaso per alcuni giorni o 2, 3 settimane dipende dalle condizioni del tempo e dalla velocità delle plantule di crescere. In questo primo anno comunque le mantengo sempre in vegetazione continua, ombreggiando ed arieggiando nei mesi estivi, dopo il primo anno vanno trattate come adulte cioè in vegetazione durante la primavera e l’autunno(a dire il vero io inizio già da fine agosto o inizi settembre ad innaffiare, cioè fine estate), secondo la mia esperienza si può benissimo rischiare ti continuare a tenerle in vegetazione nel periodo invernale senza grossi problemi anche in condizioni di clima freddo (verso gli zero o i meno un grado), mentre è molto più rischioso il volerle far vegetare nel periodo estivo.

 

faucaria tigrina ( vecchia pianta ) :

faucaria tigrina

In alcuni testi ho letto che consigliano la vegetazione nel periodo estivo ed invernale, trovo la cosa un po’ strana visto la mia esperienza di coltivazione e le ricerche di cui ho accennato prima(il fatto che le precipitazioni più sostanziose siano nei mesi primaverili ed autunnali non vuol dire che ci sia assenza assoluta di piogge in inverno ed estate, ma che esse sono più limitate in quantità e frequenza), la cosa potrebbe derivare dal fatto che, come ho notato in molte specie, siano un po’ approfittatrici, cioè se gli si dà acqua loro iniziano a vegetare, un’altra confusione può essere causata dal luogo dove esse sono coltivate, ci possono così essere dei climi che fanno si che sia bene tenerle in vegetazione estiva, un esempio è il clima montano( o quello nord europeo), con raggi ultravioletti molto forti e clima estivo fresco ed arieggiato, le faucaria possono assumere abiti veramente belli e sfumati(come nel loro habitat), in questi climi è sicuramente consigliabile una vegetazione da metà primavera fino all’autunno(fine settembre), e andrebbero tenute completamente sotto il sole. Ricordiamoci inoltre di lasciare ben asciugare la composta tra un’innaffiata e l’altra, e che la composta stessa sia porosa, povera di torba,o meglio del tutto senza, per altre caratteristiche della composta consultate l’articolo in cui parlo dei terricci.

 

faucaria tigrina ( pianta giovane con foglie più disegnate e colorate ) :

faucaria tigrina

 

Tabella della recente revisione del genere Faucaria

Tratta da un articolo del m.s.g.(mesemb study group)volume 15 numero 2 di Jonathan Y. Clark

Le specie dopo la revisione

Le vecchie specie e sinonimi

F. boscheana

 

F. albidens

F. haagei

F. paucidens

F. kendrewensis

F. peersii

F. felina è divisa in tre sottospecie:

 

ssp. Felina

F. acutipetala

F. candida

F. cradockensis

F. crassisepala

F. duncanii

F. felina

F. felina v. jamesii

F. jamesii

F. kingiae

F. latipetala

F. laxipetala

F. lupina

F. longidens

F. longifolia

F. militaris

F. montana

F. multidens

F. plana

F. ryneveldiae

F. uniondalensis

ssp. britteniae

F. britteniae

F. coronata

F. grandis

F. speciosa

F. smithii

ssp. tuberculosa

F. tuberculosa

F. gratiae

 

F. hooleae

F. nemorosa

 

F. nemorosa

F. subintegra

 

F. subindurata

F. tigrina

 

F. tigrina

faucaria tuberculosa :

faucaria tuberculosa

 

Autore Lorenzo Stocco

©immagini e piante dell'autore